Questione “Aspirina sì, Aspirina no”.
Si sente spesso dire “prendiamoci tutti i giorni la
Cardio aspirina che male non fa, anzi”. Ci si riferisce alla
decisione di utilizzare la Cardio aspirina in “prevenzione
primaria”, ovvero senza che ci siano delle riconosciute e
precise indicazioni cardiologiche.
E’ veramente così? Fa sempre e solo bene?
Sono stati effettuati numerosi studi internazionali su
migliaia di persone pubblicati su riviste specialistiche
internazionali prestigiose, e la risposta è: No, non sempre.
Cardio aspirina è un nome commerciale che corrisponde
allo stesso principio attivo della Aspirina (altro nome
commerciale); entrambe sono “acido acetilsalicilico”. La
Cardio aspirina ha un dosaggio ridotto a 100 mg, che gli
conferisce il potere di inibire l’aggregazione delle
piastrine, che sono corpuscoli del sangue che per primi si
aggregano in caso di ferite ed emorragie costituendo un
“tappo”.
Inibendo questa aggregazione delle piastrine la Asp.
riduce il rischio di formazione di trombi (cioè coaguli) che
potrebbero portare a infarti, del miocardio o cerebrali
(ictus ischemici).
Questo vale in “prevenzione secondaria” (cioè dopo che si
è verificato un evento ischemico). Ed in “prevenzione
primaria” solo per persone ad alto rischio cardiovascolare.
Perché?
Perché questa sostanza, proprio per la sua azione, aumenta
il rischio di sanguinamento.
Soprattutto aumenta il rischio di sanguinamento
gastrointestinale; perché l’acido acetilsalicilico espleta
anche un’azione gastro lesiva, diretta ed indiretta (cioè sia
per assunzione per bocca che per iniezione); portando a
formazione di ulcere gastriche e, successivamente,
facilitando anche il loro sanguinamento. Ecco perché il
Ministero della Sanità prevede la mutualità del cosiddetto
protettore gastrico quando c’è la prescrizione della
Cardio aspirina.
L’assunzione di Asp. aumenta il rischio anche di emorragie
intracraniche (l’ictus emorragico, che è più pericoloso di
quello ischemico, trombotico).
In definitiva:
La decisione di assumere aspirina per la prevenzione
cardiovascolare dovrebbe essere presa dopo un’attenta
valutazione, mettendo sulla bilancia rischi e benefici da
parte del medico; tenendo conto dell’età, della presenza
di fattori di rischio e della storia clinica del paziente.
Nelle persone di età superiore ai 60 anni, il rischio di
sanguinamento aumenta, e l’assunzione di aspirina
potrebbe non essere raccomandata per la prevenzione
primaria.
Non dimentichiamo che l’aspirina è controindicata anche in
caso di allergia ai salicilati, ulcera peptica, e in
combinazione con alcuni farmaci come gli anticoagulanti
orali (ovviamente con le debite, e particolari, eccezioni).