A fianco di Papa Leone XIV: la forza di dire no alla guerra
di Massimo Maiorano.
Le parole pronunciate da Papa Leone XIV nell’intervista al Tg1 colpiscono nel profondo: «Respingere il fascino degli armamenti. Tanti innocenti muoiono.» È un messaggio forte, netto, che non lascia spazio a interpretazioni ambigue. Il Pontefice sceglie la via della verità e della giustizia, anche quando è scomoda.
In un mondo attraversato da guerre, tensioni e da una nuova corsa agli armamenti, il Papa ha il coraggio di indicare una strada diversa: quella del dialogo, della diplomazia, della pace costruita giorno per giorno. E lo fa richiamandosi alla Gaudium et Spes, uno dei documenti più illuminanti del Concilio Vaticano II, che già allora metteva in guardia contro le armi e la violenza.
Papa Leone XIV non parla solo ai credenti, ma all’umanità intera. Ricorda che non possiamo assuefarci alla guerra, che la morte di innocenti non può mai essere una “dannosa conseguenza collaterale”. E soprattutto ci ricorda che la pace non si impone con la forza, ma si costruisce con responsabilità, intelligenza e visione.
Di fronte al riarmo globale e alla crescente insensibilità verso i conflitti, la voce del Papa è una luce che indica un’altra via possibile. È nostro dovere ascoltarla, sostenerla e farla risuonare. Perché, come lui stesso ha detto, “non possiamo rischiare di abituarci alla guerra”.
Siamo tutti chiamati a raccogliere il suo appello. A respingere il fascino degli armamenti. A non restare indifferenti. A scegliere, ogni giorno, la pace.